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La morte, la vite e il terreno
Tipologia: Ricerca accademica
Università: Scuola di Architettura Bartlett, UCL
Sito: Poveglia, Laguna di Venezia, Italia
Anno: 2020, 2019
In bilico tra terroir, fenomenologia e architettura gotica, il progetto si erge dalla terra dove tornerà nella pienezza dei tempi.
Il progetto mira a introdurre un impianto di compostaggio umano e una cantina biodinamica sull'isola abbandonata di Poveglia, nella Laguna di Venezia.
Poveglia, chiamata anche Isola della Morte, fungeva da stazione di quarantena per i malati di peste e successivamente da ospedale psichiatrico. La narrazione dell'isola contribuisce a far credere che metà del suo terreno sia composto da resti umani.
Trapiantando le viti di Dorona nell'isola, il processo di compostaggio permette al corpo del defunto di trasformarsi in terra per il vigneto. I processi impiegati creano un apparato per la rappresentazione della trasmutazione di Venezia, contro la sua presunta morte imminente.
Viti, ossa, terriccio, legno pietrificato, barche, calici e molti altri personaggi si uniscono in una romantica coreografia spaziale e temporale.
La performance si riflette nell'acqua tranquilla della laguna e i visitatori scoprono l'impronta architettonica durante il crepuscolo.